Polipi nasali cure e rimedi

A seconda della grandezza dei polipi nasali si può intraprendere una terapia farmacologica o chirurgica, anche se i farmaci nella maggior parte dei casi sono insufficienti e richiedono lunghi  periodi di trattamento ininterrotto, con la conseguente insorgenza di effetti collaterali anche gravi (soprattutto per l’utilizzo di cortisone).

Nessuna delle cosiddette medicine alternative (omeopatia, agopuntura) possiede fino ad oggi una dimostrazione di efficacia nei confronti della poliposi nasale. I pazienti dovrebbero essere avvertiti che, dietro l’onere economico spesso consistente che tali pratiche comportano, non vi sono dimostrazioni scientifiche validate di reale efficacia.

Cura farmacologica

I farmaci che si sono rivelati più efficaci nel contrastare i sintomi della poliposi nasale appartengono alla categoria degli antistaminici (compresse) e dei cortisonici (spray, compresse, iniezioni). E’ possibile anche effettuare una terapia con inalazioni (aerosol e terme), ma tutte queste terapie non conseguono risultati soddisfacenti nel limitare la crescita dei polipi nasali e l’infiammazione cronica delle mucose.

I farmaci rivestono però un ruolo fondamentale nella prevenzione di recidive di polipi nasali a seguito della terapia chirurgica. In tal caso i farmaci devono ‘fronteggiare’ un quadro infiammatorio più lieve e pertanto i risultati sono molto buoni.

Intervento chirurgico

Se la terapia chirurgica risulta necessaria in caso di grave livello di sviluppo dei polipi nasali, può essere comunque eseguita di prima scelta anche nella poliposi nasale di grado lieve.

Esistono due strategie chirurgiche di rimozione dei polipi nasali: una più traumatica per il paziente (la FESS), con modifica irreversibile dei rapporti anatomici fra naso e seni paranasali e con asportazione di ossa del massiccio facciale; e un’altra decisamente non invasiva, senza traumi per il paziente, cioè la nuova laser chirurgia dei polipi nasali.

Questo nuovo tipo di chirurgia ha drasticamente rivoluzionato la chirurgia tradizionale in alcuni ambiti, apportando notevoli miglioramenti alla tollerabilità da parte del paziente, che appena finito l’intervento (ambulatoriale, in anestesia locale, senza sanguinamenti, senza dolore e senza tamponi) può tornare immediatamente, senza necessità di ricovero, alla vita che conduceva prima dell’insorgenza della malattia.